giovedì 14 dicembre 2006

I rischi del cibo light

Dal momento che in questo blog talvolta posto versioni alleggerite del tipico cibo spazzatura che consumano gli adolescenti, ritengo opportuno dire due parole sul rischio di percepire in modo alterato il valore nutritivo dei cibi leggeri.

Due studi della Cornell Food & Brand Lab hanno evidenziato che quando le persone mangiano cibi light, senza rendersene conto consumano una quantità di alimenti superiore alla abituale, in una misura tale che le calorie assunte sono superiori a quelle che avrebbero assunto consumando cibi normali. Questo dipende da una idea errata riguardo alla "leggerezza" dei cibi light. In particolare i cibi light in media hanno l'11% in meno di calorie rispetto ai cibi normali, mentre i consumatori ritengono che i cibi siano del 40% più "leggeri" rispetto ai cibi normali equivalenti. A questo si aggiunge il fatto che i consumatori giudicano i cibi light meno "gratificanti" dei cibi normali. Questo porta ad essere più indulgenti con se stessi e a consumare una quantità superire del 30% rispetto a quello che avrebbero consumato assumendo cibi non light. Le ricerche sono state pubblicate nel numero di novembre dello Journal of Marketing Research.

E' evidente che queste percezioni alterate sulla natura degli alimenti light possono vanificare il tentativo di seguire una alimentazione equilibrata.
Valutate se siete anche voi tra quelli che consumano una quantità maggiore di cibo con la scusa che è più leggero e datevi subito una regolata.
Conclusione: è inutile consumare cibo leggeri se poi se ne consuma di più.

Fonte: Foodconsumer

mercoledì 13 dicembre 2006

Via il cibo spazzatura dalle scuole del Veneto

Questa è una notizia pubblicata dal Gazzettino il 5 dicembre.

Diverse scuole del Veneto sostituiranno le bibite e le merendine presenti nei dispenser con alimenti più salutari (frutta, yogurt, crackers con solo olio di oliva extravergine). L'iniziativa parte dai Licei "Renier" e "Tiziano" di Belluno e si estenderà dal 10 gennaio ad altre scuole della regione. Il progetto si chiama "Nutrivending, ogni giorno scegli la salute" ed è una iniziativa coordinata dei distributori, del Dipartimento di prevenzione, servizio igiene alimenti e nutrizione dell'Ulss 1, degli Uffici scolastici regionale e provinciale.

Una serie di slides relative al progetto possono essere scaricate qui. Autrice delle slides è Linda Chioffi del Servizio Igiene degli Alimenti e Nutrizione AULLS 20 di Verona. Il progetto si inserisce nel Piano della Sicurezza Alimentare 2005 - 2007 della Regione Veneto.

giovedì 7 dicembre 2006

Per l'accrescimento solo il 2% di calorie in più

Sul supplemento "Salute" di Repubblica pubblicato oggi c'è un articolo interessante del pediatra nutrizionista Claudio Maffeis dell'Università di Verona. Maffeis smonta tutta una serie di luoghi comuni relativi alla nutrizione delle persone che attraversano la fase di sviluppo. Tra queste l'idea che per crescere è necessaria molta energia "extra" rispetto al fabbisogno di base. Maffeis scrive che "tra i 2 ed i 10 anni, il bambino utilizza per i processi di accrescimento una quota di energia pari a circa il 2% in più dell'energia richiesta per il fabbisogno di base, cioè poche decine di calorie al giorno".

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Formaggio grattuggiato leggero

C'è un qualcosa di assurdo nel chiamare leggera una preparazione di formaggio a cui sono stati aggiunti degli altri grassi. In realtà il risultato è un formaggio grattuggiato con un sapore molto più intenso del formaggio normale, pertanto è sufficiente utilizzarne una quantità inferiore per insaporire le pietanze.

RICETTA:
3 cucchiai colmi di formaggio già grattuggiato (30 g)
1 cucchiaino di lecitina di soia in granuli (5g)

Gli ingredienti vanno frullati assieme nel mixer fino a quando non sono perfettamente amalgamati. La lecitina deve rivestire i granelli di formaggio. Probabilmente si ottiene lo stesso risultato partendo da formaggio non grattuggiato.

Si passa da un formaggio grattuggiato che ha 28 grammi di grassi per 100g a una preparazione con 32g di grassi per 100g. Si tratta però di una preparazione in cui risultano più marcati l'aroma di formaggio e il sapore salato.

Questa è una proprietà tipica della lecitina: se viene aggiunta a una preparazione in cui i sapori sono dissolti in una matrice grassa (ad esempio formaggio o cacao) ne aumenta sensibilmente l'intensità. Occorre fare attenzione a non aggiungerne troppa altrimenti diventa percepibile anche il sapore della lecitina che non è gradito a tutti.

Se invitate degli amici per uno spuntino potete utilizzare questa ricetta per preparare una salsa al formaggio simile a quella che è consuetudine consumare assieme a tortillas e nachos.

Procedete così: fate bollire 150ml di acqua. Versate l'acqua bollente sulla preparazione di formaggio e lecitina e frullate il tutto con un frullatore a immersione. Quando il formaggio si è sciolto (si scioglie facilmente per la presenza della lecitina) aggiungete mezzo cucchiaino di farina di semi di carrube e frullate ancora. A questo punto la salsa è pronta. Aggiungete del sale regolandovi a vostro piacere e gli aromi che preferite (cipolla o peperoncino). La farina di semi di carrube si può trovare nei negozi di prodotti naturali oppure su internet in vari siti (ad esempio www.tibiona.it ). E' più costosa di altri addensanti come la fecola o la maizena ma è quella che ha dato il risultato migliore con questa preparazione.