martedì 13 luglio 2010

Ricette: Crema al limone

Questa crema è sorprendentemente buona.Crema al limone Si tratta di una variante alleggerita della crema pasticcera in cui al tuorlo si sostituisce l'uovo intero e al latte si sostituisce l'acqua. La ricetta originale era pensata per una crema all'ananas, io vi propongo una base al limone. Ritengo che vada bene solo per creme con una nota acida o fruttata, dubito che si possa usare con note aromatiche come il caffè o il cioccolato, io comunque non le ho provate. Potete provare a realizzarla in due modi: come crema al cucchiaio utilizzando zucchero normale e come crema per farcire torte utilizzando lo zucchero per marmellate, quello arricchito con una piccola quantità di pectina.

INGREDIENTI (per 4 - 6 persone):

2 uova intere
200g di zucchero
40g di amido di mais o maizena (2 cucchiai colmi)
500 ml di acqua
2 limoni.

PREPARAZIONE:

In una ciotola sbattere assieme le uova e lo zucchero. Quando  sono amalgamate unire la maizena evitando la formazione di grumi. A questo punto diluire con l'acqua. Portare sul fuoco in una casseruola mescolando continuamente. Quando inizia a bollire continuare a mescolare per altri 3 minuti. Toglere dal fuoco e aggiungere il succo filtrato dei limoni e le scorze grattuggiate. Questa è la base a cui possono essere aggiunti altri aromi.
La ricetta originale prevedeva l'aggiunta di un barattolo di ananas sciroppato (sia l'ananas che lo sciroppo). Se scegliete di realizzare la crema all'ananas vi consiglio di utilizzare ananas in succo non zuccherato. Altrimenti potete aggiungere cubetti di mela e succo di mela non zuccherato, oppure fragole o frutti di bosco. Un'altra variante può essere una crema al tè, è sufficiente utilizzare del tè (preferibilmente la varietà assam) al posto dell'acqua. Particolarmente buona risulta la crema allo zenzero ottenuta aggiungendo zenzero in polvere o zenzero fresco grattuggiato. Assieme allo zenzero se lo avete potete aggiungere del cardamomo.
La crema va consumata fredda.

lunedì 8 gennaio 2007

200 calorie

Segnalo questo sito in cui sono raccolte circa 70 immagini di alimenti di vario tipo. La quantità rappresentata nelle foto corrisponde sempre a 200 kilocalorie. Il piatto delle foto ha un diametro di 26 centimetri e il bicchiere è alto 16 centimetri.

E' il caso di aggiungere che alcuni degli alimenti raffigurati raggiungono le 200 kilocalorie fornendo proteine nobili e carboidrati complessi mentre altri contengono 200 kilocalorie fatte solamente di zuccheri semplici e/o grassi saturi. In una alimentazione bilanciata c'è bisogno sia degli uni che degli altri ma nelle dovute proporzioni. L'alimentazione delle persone sovrappeso il più delle volte è squilibrata per un eccesso di zuccheri semplici e grassi saturi che andrebbero quindi limitati.

mercoledì 3 gennaio 2007

Ricetta: Topinambur al ketchup

Siamo nella stagione dei topinambur.
I topinambur sono dei tuberi con un sapore delicato che ricorda quello dei carciofi. Hanno la caratteristica di essere ricchi di una fibra particolare chiamata inulina. Questa fibra ha alcune caratteristiche interessanti. Innanzitutto sembra che abbia proprietà sazianti: l'inulina non viene digerita dal nostro organismo e raggiunge il colon tal quale; quì i batteri probiotico la usano come alimento, producendo come prodotti di scarto degli ormoni che nel nostro organismo inducono l'effetto saziante. L'inulina inoltre favorisce l'assorbimento di calcio e migliora la densità delle ossa. Sembra che possa anche limitare i rischi di un eccesso di colesterolo nel sangue. Infine l'inulina favorisce la crescita di batteri benefici nell'intestino (i famosi probiotici che vengono venduti nelle fialette al supermercato) ostacolando nel contempo lo sviluppo di batteri dannosi. L'unica avvertenza è che un consumo eccessivo di vegetali ricchi di inulina può dare luogo nelle persone predisposte ad un leggero effetto lassativo oppure alla produzione di gas intestinale se i batteri probiotici aumentano troppo di numero.

Topinambur al ketchup:

Ingredienti:
600 g di Topinambur,
5 Cucchiai di Olio d'Oliva Extravergine,
poco brodo di verdure,
2 spicchi d'aglio (facoltativo),
Ketchup,
sale e pepe.

Preparazione:
Pelare i topinambur con un pelapatate, lavarli e tagliarli a fettine. Scaldare l'olio di oliva in un tegame con i due spicchi d'aglio "vestiti" (schiacciati con sopra la buccia) facendoli rosolare uno o due minuti. Togliere l'aglio e versare i topinambur. Cuocere coperto, a fuoco moderato, bagnando ogni tanto con poco brodo. Quando sono diventati morbidi aggiungere il sale e se piace il pepe. Togliere dal fuoco e condire con il ketchup.
Sono ottimi con dei formaggi leggeri come il cottage cheese (fiocchi di latte) o la crescenza.

giovedì 14 dicembre 2006

I rischi del cibo light

Dal momento che in questo blog talvolta posto versioni alleggerite del tipico cibo spazzatura che consumano gli adolescenti, ritengo opportuno dire due parole sul rischio di percepire in modo alterato il valore nutritivo dei cibi leggeri.

Due studi della Cornell Food & Brand Lab hanno evidenziato che quando le persone mangiano cibi light, senza rendersene conto consumano una quantità di alimenti superiore alla abituale, in una misura tale che le calorie assunte sono superiori a quelle che avrebbero assunto consumando cibi normali. Questo dipende da una idea errata riguardo alla "leggerezza" dei cibi light. In particolare i cibi light in media hanno l'11% in meno di calorie rispetto ai cibi normali, mentre i consumatori ritengono che i cibi siano del 40% più "leggeri" rispetto ai cibi normali equivalenti. A questo si aggiunge il fatto che i consumatori giudicano i cibi light meno "gratificanti" dei cibi normali. Questo porta ad essere più indulgenti con se stessi e a consumare una quantità superire del 30% rispetto a quello che avrebbero consumato assumendo cibi non light. Le ricerche sono state pubblicate nel numero di novembre dello Journal of Marketing Research.

E' evidente che queste percezioni alterate sulla natura degli alimenti light possono vanificare il tentativo di seguire una alimentazione equilibrata.
Valutate se siete anche voi tra quelli che consumano una quantità maggiore di cibo con la scusa che è più leggero e datevi subito una regolata.
Conclusione: è inutile consumare cibo leggeri se poi se ne consuma di più.

Fonte: Foodconsumer

mercoledì 13 dicembre 2006

Via il cibo spazzatura dalle scuole del Veneto

Questa è una notizia pubblicata dal Gazzettino il 5 dicembre.

Diverse scuole del Veneto sostituiranno le bibite e le merendine presenti nei dispenser con alimenti più salutari (frutta, yogurt, crackers con solo olio di oliva extravergine). L'iniziativa parte dai Licei "Renier" e "Tiziano" di Belluno e si estenderà dal 10 gennaio ad altre scuole della regione. Il progetto si chiama "Nutrivending, ogni giorno scegli la salute" ed è una iniziativa coordinata dei distributori, del Dipartimento di prevenzione, servizio igiene alimenti e nutrizione dell'Ulss 1, degli Uffici scolastici regionale e provinciale.

Una serie di slides relative al progetto possono essere scaricate qui. Autrice delle slides è Linda Chioffi del Servizio Igiene degli Alimenti e Nutrizione AULLS 20 di Verona. Il progetto si inserisce nel Piano della Sicurezza Alimentare 2005 - 2007 della Regione Veneto.

giovedì 7 dicembre 2006

Per l'accrescimento solo il 2% di calorie in più

Sul supplemento "Salute" di Repubblica pubblicato oggi c'è un articolo interessante del pediatra nutrizionista Claudio Maffeis dell'Università di Verona. Maffeis smonta tutta una serie di luoghi comuni relativi alla nutrizione delle persone che attraversano la fase di sviluppo. Tra queste l'idea che per crescere è necessaria molta energia "extra" rispetto al fabbisogno di base. Maffeis scrive che "tra i 2 ed i 10 anni, il bambino utilizza per i processi di accrescimento una quota di energia pari a circa il 2% in più dell'energia richiesta per il fabbisogno di base, cioè poche decine di calorie al giorno".

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Formaggio grattuggiato leggero

C'è un qualcosa di assurdo nel chiamare leggera una preparazione di formaggio a cui sono stati aggiunti degli altri grassi. In realtà il risultato è un formaggio grattuggiato con un sapore molto più intenso del formaggio normale, pertanto è sufficiente utilizzarne una quantità inferiore per insaporire le pietanze.

RICETTA:
3 cucchiai colmi di formaggio già grattuggiato (30 g)
1 cucchiaino di lecitina di soia in granuli (5g)

Gli ingredienti vanno frullati assieme nel mixer fino a quando non sono perfettamente amalgamati. La lecitina deve rivestire i granelli di formaggio. Probabilmente si ottiene lo stesso risultato partendo da formaggio non grattuggiato.

Si passa da un formaggio grattuggiato che ha 28 grammi di grassi per 100g a una preparazione con 32g di grassi per 100g. Si tratta però di una preparazione in cui risultano più marcati l'aroma di formaggio e il sapore salato.

Questa è una proprietà tipica della lecitina: se viene aggiunta a una preparazione in cui i sapori sono dissolti in una matrice grassa (ad esempio formaggio o cacao) ne aumenta sensibilmente l'intensità. Occorre fare attenzione a non aggiungerne troppa altrimenti diventa percepibile anche il sapore della lecitina che non è gradito a tutti.

Se invitate degli amici per uno spuntino potete utilizzare questa ricetta per preparare una salsa al formaggio simile a quella che è consuetudine consumare assieme a tortillas e nachos.

Procedete così: fate bollire 150ml di acqua. Versate l'acqua bollente sulla preparazione di formaggio e lecitina e frullate il tutto con un frullatore a immersione. Quando il formaggio si è sciolto (si scioglie facilmente per la presenza della lecitina) aggiungete mezzo cucchiaino di farina di semi di carrube e frullate ancora. A questo punto la salsa è pronta. Aggiungete del sale regolandovi a vostro piacere e gli aromi che preferite (cipolla o peperoncino). La farina di semi di carrube si può trovare nei negozi di prodotti naturali oppure su internet in vari siti (ad esempio www.tibiona.it ). E' più costosa di altri addensanti come la fecola o la maizena ma è quella che ha dato il risultato migliore con questa preparazione.